Una macchia di sugo sul bordo della sedia della cucina, una polvere fine che si accumula sullo schienale in terrazzo: sono immagini familiari nella vita di una casa. Le sedie si usano tutti i giorni, per pranzare, lavorare o leggere, eppure spesso vengono trattate come oggetti secondari. Questo comportamento si paga con graffi, scolorimenti e, nel caso delle sedute da esterno, con danni causati dal meteo e dallo smog. Per evitare che le superfici si deteriorino è necessario stabilire una routine di pulizia che tenga conto del materiale, dell’uso e dell’esposizione.
Quando pulire: frequenza e priorità
La prima distinzione da fare è tra sedie da interno e da esterno. Le seconde sono esposte quotidianamente a pioggia, vento e particelle della strada e richiedono attenzioni più frequenti: una spolverata rapida e un controllo visivo dopo ogni uso intenso sono essenziali. Le sedie da interno, protette da muri e soffitti, accumulano soprattutto polvere e residui di cibo; per queste, una pulizia leggera settimanale è spesso sufficiente.

Per le pulizie si può seguire una cadenza semplice ma efficace: spolverare ogni settimana; passare un panno umido con sapone neutro ogni 15–30 giorni; dedicare invece una manutenzione più profonda, specifica per materiale e imbottitura, un paio di volte l’anno. Se in casa ci sono bambini o animali, la frequenza va aumentata, anche fino a interventi quotidiani sulle zone più esposte. Un dettaglio che molti sottovalutano è l’importanza di asciugare completamente le parti metalliche dopo la pulizia: l’umidità residua accelera la corrosione.
Come trattare i diversi materiali
La scelta del trattamento dipende dal materiale. Il legno (acacia, teak) richiede attenzione: prima spolveratura, poi pulizia con un panno leggermente inumidito e, periodicamente, nutrimento con un olio per legno. Questo riduce screpolature e mantiene la tinta. Per le sedie in plastico è sufficiente acqua e sapone neutro; il sole aiuta l’asciugatura, ma l’esposizione prolungata può scolorire la superficie.
Le sedie in metallo o alluminio verniciato necessitano controllo delle parti verniciate: rimuovere ruggine nascente e applicare un protettivo antiruggine quando opportuno. Per la pelle e l’ecopelle la regola è semplice: spolverare, pulire con panno morbido e sapone neutro; due volte l’anno un balsamo specifico aiuta a evitare screpolature. Il velluto richiede prima una spolverata con aspirapolvere o spazzola morbida, quindi pulizia a vapore o con metodi indicati dal produttore.
Le sedie impagliate o in paglia sono delicate: non vanno bagnate eccessivamente; meglio spolverare e passare un panno appena umido, senza strofinare l’intreccio. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è l’effetto delle particelle di traffico su tessuti chiari: macchie opache che si eliminano più facilmente se trattate subito.
Procedimento e prodotti consigliati
Il procedimento di base è sempre lo stesso: prima rimuovere la polvere, poi intervenire sulle macchie e infine eseguire una manutenzione periodica. In pratica, iniziare con un’aspirazione o una spolverata accurata su schienale, seduta e gambe. Per le macchie ostinate, usare un panno in microfibra inumidito con sapone neutro o uno sgrassatore delicato; evitare solventi aggressivi che possono scolorire o danneggiare trattamenti idrorepellenti.
Per i tessuti sfoderabili seguire le istruzioni di lavaggio: spesso la macchina o il lavaggio a mano sono adeguati, mentre per imbottiti non sfoderabili il vaporetto è una soluzione efficace per igienizzare senza immergere. Suggerire un olio naturale, come l’olio di oliva in piccole quantità, può essere utile per ravvivare il legno, ma è preferibile un prodotto specifico per mobili per evitare aloni. Per il metallo, l’applicazione periodica di un prodotto antiruggine protegge le parti esterne e prolunga la vita del pezzo.
Infine, un’abitudine pratica: programmare la pulizia delle sedie insieme a quella del tavolo e del pavimento. Questo permette di intervenire in modo coordinato e riduce il rischio che residui di sporco si depositino nuovamente sulle superfici appena trattate. Un piccolo gesto concreto che molti italiani già adottano nelle pulizie stagionali, e che fa la differenza nel mantenimento degli arredi nel corso dell’anno.