Cosa mettere nel camino per profumare casa e ridurre la fuliggine

Francesco Polli

Novembre 6, 2025

Quando le giornate si accorciano e il fuoco del camino torna a illuminare la casa, c’è un dettaglio che fa la differenza: il profumo del legno che brucia. Non tutti però sanno che esistono rimedi naturali per rendere questo profumo ancora più piacevole e, allo stesso tempo, ridurre la formazione di fuliggine e cattivi odori. Si tratta di piccole abitudini ereditate dalle case di campagna, dove il camino era il cuore della vita domestica e ogni gesto aveva un senso preciso. Oggi questi trucchi vengono riscoperti, perché uniscono la tradizione alla praticità, con un tocco di benessere naturale che profuma di casa vera.

Il segreto delle case di campagna

In passato il camino non era solo un elemento decorativo, ma la principale fonte di calore. Le famiglie rurali sapevano bene che per mantenere una buona tiratura e un profumo gradevole nell’ambiente servivano legni ben scelti e qualche accorgimento. Il segreto più noto era quello di bruciare erbe aromatiche essiccate insieme alla legna. Rosmarino, salvia, alloro e lavanda erano le preferite: non solo diffondevano un profumo intenso e naturale, ma contribuivano anche a purificare l’aria, grazie agli oli essenziali contenuti nelle foglie.

A queste si aggiungeva un piccolo trucco ecologico: bucce di agrumi essiccate, soprattutto di arancia e limone. Gettate tra le fiamme, rilasciavano un aroma fresco e agrumato capace di coprire l’odore acre della combustione. Inoltre, gli agrumi contengono sostanze resinose che aiutano a sciogliere i depositi di fuliggine lungo la canna fumaria, migliorando il tiraggio e prevenendo l’accumulo di residui.

Un altro rimedio diffuso era quello di inserire tra i ceppi qualche rametto di pino o di ginepro, che sprigionano un profumo boschivo e, al tempo stesso, agiscono come disinfettanti naturali. L’effetto è doppio: da un lato l’aria si riempie di note aromatiche, dall’altro la combustione diventa più pulita. Anche le castagne secche e le foglie di noce, usate occasionalmente, erano apprezzate per la loro capacità di profumare e di “sgrassare” la canna del camino.

Questi gesti, tramandati di generazione in generazione, avevano un senso pratico e insieme poetico: servivano a tenere viva la fiamma, ma anche a rendere più accogliente la casa. Perché un camino che profuma di erbe e legni buoni non è solo un punto di calore, ma un’esperienza sensoriale completa.

Cosa usare oggi per un camino profumato e pulito

Oggi, con un po’ di attenzione, possiamo replicare gli stessi risultati senza prodotti chimici né spray profumati. Il metodo è semplice: basta preparare dei piccoli sacchetti o fascetti aromatici da gettare tra la legna accesa. L’ideale è utilizzare un mix di rosmarino, salvia e alloro legati con uno spago di cotone. Quando le fiamme li raggiungono, rilasciano un aroma naturale che si diffonde in tutta la stanza.

Per un profumo più intenso e invernale si può aggiungere una stecca di cannella o qualche chiodo di garofano. Queste spezie, oltre a profumare, contribuiscono a ridurre la formazione di fumo denso, grazie ai loro oli volatili. Le bucce di arancia essiccate restano un must: basta metterle vicino alla brace o sulle pietre calde del camino per sprigionare una fragranza agrumata che elimina l’odore di legna bruciata.

Chi desidera un effetto più duraturo può realizzare delle palline profumate fatte in casa, mescolando segatura, cera d’api e oli essenziali (limone, eucalipto, pino). Una volta solidificate, si usano come piccoli accendifuoco profumati: mantengono pulita la fiamma e lasciano nell’aria una scia leggera e naturale.

Un consiglio importante riguarda la scelta del legno: evita i tronchi resinosi come pino o abete se non sono ben stagionati, perché producono fuliggine e cattivo odore. Meglio optare per faggio, quercia o ulivo, legni più duri e profumati che garantiscono una combustione lenta e pulita.

Un altro segreto delle case antiche era quello di gettare un pugno di sale grosso tra la legna ogni tanto: il sale aiuta a bruciare i residui e a ridurre l’accumulo di cenere scura, mantenendo il fuoco vivo e la canna fumaria più pulita.

Preparare il fuoco diventa così un gesto che unisce tradizione e benessere: una piccola cerimonia domestica che profuma di autunno, di legno e di casa vissuta.